È quello che risorge dopo la morte del mondo vecchio
In ciascuno prima, poi in tanti, e, alla fine, in tutti.
Don Cosimino (dai scritti per i suoi giovani)
«Vorrei dirvi cosa è il sacerdozio per me, cosa significa oggi per me essere sacerdote. È essere, contemporaneamente,per quanto è possibile ad una creatura umana, Gesù del cenacolo e Gesù del calvario, Gesù delle folle e Gesù del Getsemani, Gesù degli osanna e Gesù del “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”, Gesù della morte e Gesù della risurrezione. È essere sempre di più, ogni giorno un pochettino di più, Gesù, cosi come l’eterno Padre desidera e dispone nella sua amorosa volontà. […] Si serva di me come vorrà. Non ho che l’attimo presente. In esso, poter fare o no, sia umanamente sia sacerdotalmente, non conta; conta solo essere quella volontà di Dio su di me».
È quello che risorge dopo la morte del mondo vecchio
In ciascuno prima, poi in tanti, e, alla fine, in tutti.
Don Cosimino (dai scritti per i suoi giovani)